Cos'è il babywearing
Letteralmente il babywearing può essere tradotto come "portare addosso i bimbi". Ma oltre all'idea di base che può suggerire, cioè la praticità di movimento, in realtà dietro c'è tutto un pensiero basato sull'attenzione che i genitori rivolgono ai bisogni e alle richieste del proprio bimbo.
Infatti il portare, nell'accezione moderna mette in atto una genitorialità a contatto, diversa rispetto quella a cui erano abituati i nostri genitori.
Le origini del babywearing sono insite in tutta l'umanità, in Europa, con l'avvento della carrozzina e della cultura del basso contatto, si è andati a perdere tutta la tradizione che i nostri nonni e bisnonni avevano riguardo al portare i bimbi. Abbiamo testimonianze antiche (dipinto di Giotto nella Cappella Scrovegni, in cui la Madonna porta il Bambin Gesù su un fianco), altre in età un po' più moderna in cui le mondine caricavano i bimbi sulla schiena per poter lavorare nei campi.
Tutto questo fino all'arrivo dell'industrializzazione, quando le donne iniziarono a lavorare fuori casa e ad emanciparsi. Oltre questo, verso la fine degli anni 80 del XIX secolo, sono comparsi sul mercato tutta una serie di strumenti che han messo distanza tra il bimbo e il genitore e che sono andati a sostituire le braccia del genitore stesso.
Nel contempo è cambiato anche lo stile di genitorialità passando da una presenza continua col bimbo, definita CULTURA AD ALTO CONTATTO (nascita a casa, contatto corporeo con bambino, allattamento a richiesta, dormire insieme, ecc.) ad una CULTURA A BASSO CONTATTO, vuoi anche per necessità, che prevede nascita medicalizzata, allattamento spesso artificiale o minimo, il bimbo dorme in ambiente diverso dai genitori, ecc.
In questi ultimi anni, per fortuna, si sta avendo un cambio di rotta, si sta tornando a mettere al centro il bimbo con le sue richieste, i genitori tendono a mettersi in ascolto dei bisogni, anche non verbali, del proprio cucciolo e mettono in atto una serie di strategie per riuscire in ciò.
Infatti il portare, nell'accezione moderna mette in atto una genitorialità a contatto, diversa rispetto quella a cui erano abituati i nostri genitori.
Le origini del babywearing sono insite in tutta l'umanità, in Europa, con l'avvento della carrozzina e della cultura del basso contatto, si è andati a perdere tutta la tradizione che i nostri nonni e bisnonni avevano riguardo al portare i bimbi. Abbiamo testimonianze antiche (dipinto di Giotto nella Cappella Scrovegni, in cui la Madonna porta il Bambin Gesù su un fianco), altre in età un po' più moderna in cui le mondine caricavano i bimbi sulla schiena per poter lavorare nei campi.
Tutto questo fino all'arrivo dell'industrializzazione, quando le donne iniziarono a lavorare fuori casa e ad emanciparsi. Oltre questo, verso la fine degli anni 80 del XIX secolo, sono comparsi sul mercato tutta una serie di strumenti che han messo distanza tra il bimbo e il genitore e che sono andati a sostituire le braccia del genitore stesso.
Nel contempo è cambiato anche lo stile di genitorialità passando da una presenza continua col bimbo, definita CULTURA AD ALTO CONTATTO (nascita a casa, contatto corporeo con bambino, allattamento a richiesta, dormire insieme, ecc.) ad una CULTURA A BASSO CONTATTO, vuoi anche per necessità, che prevede nascita medicalizzata, allattamento spesso artificiale o minimo, il bimbo dorme in ambiente diverso dai genitori, ecc.
In questi ultimi anni, per fortuna, si sta avendo un cambio di rotta, si sta tornando a mettere al centro il bimbo con le sue richieste, i genitori tendono a mettersi in ascolto dei bisogni, anche non verbali, del proprio cucciolo e mettono in atto una serie di strategie per riuscire in ciò.